STRAGE DI SAN MINIATO (PISA) 22
luglio 1944. Lettera al Direttore
Nel gennaio del lontano 1983 l'allora Giornale di
Montanelli ospitò inconsuetudinalmente, sulla pagina "La parola ai lettori", una
lunga lettera del Sig. Giuseppe Turini, poi eletto senatore del MSI-DN, che
contestava ai fratelli Taviani tutta la sequenza del film "La notte di San
Lorenzo", prodotto dalla televisione italiana. Il film infatti raccontava ciò
che le autorità comuniste e l'Anpi accreditavano: che i tedeschi ed i fascisti
avevano fatto ammassare dentro il Duomo - complice il Vescovo - la popolazione e
poi fatto scoppiare una bomba che provocò 56 morti ed un centinaio di feriti,
mentre i fedeli erano in preghiera. "I fatti si svolsero in ben altra maniera.
Durante un cannoneggiamento fra opposte artiglierie, disgraziatamente una
granata americana centrò il Duomo provocando molti morti ed un centinaio di
feriti".
La Commissione d'inchiesta insediata a San Miniato fin dal settembre 1944 appurò
la verità storica con prove inconfutabili raccolte dall'ingegner Giglioli che
aveva fotografato il Duomo sia all'interno che all'esterno, subito dopo il
fatto.
Il CLN voleva far ricadere la responsabilità del misfatto sul comando tedesco.
Le fotografie comprovanti la verità, per incanto, sparirono dalla circolazione.
Il film inoltre affermava: che i tedeschi segnarono le case da far saltare
ritirandosi, scegliendo in particolare quelle del quartiere "rosso" di San
Martino e che nelle immediate vicinanze, a sud di San Miniato, vi fu uno scontro
tra partigiani improvvisati e fascisti.
Nella lettera, Turini smentisce sia il primo che il secondo episodio, scrivendo
come effettivamente si svolsero i fatti: "... i tedeschi non segnarono le case,
infatti a quei tempi nessuno sapeva cosa fossero i rossi. I palazzi che
saltarono furono quello 'Grifoni' e gran parte della zona centrale, fra cui la
mia abitazione di proprietà dell'Avvocato Taviani, padre dei produttori del
film. Nel passaggio dei poteri non fu sparata nemmeno una fucilata..." Pertanto
anche l'"episodio" dello scontro tra fascisti e partigiani è falso. Fin qui
l'antefatto. Dopo l'apertura degli archivi della Commissione militare americana,
il quotidiano fiorentino La Nazione, il 24 luglio 1997, a caratteri cubitali
pubblicava la verità storica sulla strage di San Miniato (Pisa), confermando ciò
che il Turini scrisse nel lontano 1983 a Montanelli.
A questo punto, promotore il senatore Giuseppe Turini con altri tre senatori, è
stata presentata una interrogazione a risposta scritta, al Ministero degli
Interni. Non crediamo che questa interrogazione abbia migliore fortuna di quelle
che presentarono gli on.li. Niccolai e Matteoli. Pensiamo che, stando le cose
come stanno, la lapide sulla facciata del Comune di San Miniato, sfacciatamente
menzognera, continuerà a starci, confermando la regola che i vinti hanno sempre
torto, specie quando hanno ragione.
Aeffe
Venturina
NUOVO FRONTE N. 178 Novembre 1997