Lo scrittore toscano Curzio Malaparte, arruolatosi nell'esercito italiano cobelligerante con gli angloamericani, fece un realistico resoconto di quei giorni vissuti di persona, e così descrisse l'entrata degli alleati a Firenze il 22 agosto 1944:
« Una mattina passammo il fiume e occupammo Firenze. Dalle cantine alle fogne, dalle soffitte agli armadi, sotto i letti, dalle crepe dei muri, dove vivevano clandestinamente da un mese, sbucarono come topi gli eroi dell'ultima ora, i tiranni di domani: quegli eroici topi della libertà, che un giorno avrebbero invaso tutta l'Europa, per edificare sulle rovine dell'opposizione straniera il regno dell'oppressione domestica. Attraversammo Firenze in silenzio, a occhi bassi, come intrusi e guastafeste, sotto gli sguardi sprezzanti dei clowns della libertà coperti di coccarde, di bracciali, di galloni. di piume di struzzo e dal vistoso tricolore. Inseguendo i tedeschi penetrammo nelle valli dell'Appennino, salimmo sulle montagne ...».
(LA PELLE di C. Malaparte , ed Oscar Mondadori pag.277)
|